Quando me lo dissi o dicesti?
Domanda di: Luna Rizzo | Ultimo aggiornamento: 3 aprile 2024Valutazione: 4.7/5 (73 voti)
Tu dicesti. Egli disse. Se ho coniugato giusto, "tu mi dissi" è un errore.
Come si dice tu dissi O tu dicesti?
Il passato remoto invese fa: io dissi, tu dicesti.. Può capitare e pure sovente. Ormai il congiuntivo e il passato remoto sono parecchio in disuso, soprattutto nella lingua parlata. É un errore in cui può incappare penso oggigiorno anche una persona con una buona istruzione.
Quando si usa dissi?
Avv. perentoriaménte, in modo perentorio, con tono perentorio: il bando di concorso stabilisce perentoriamente il termine per la presentazione delle domande; respinse perentoriamente ogni proposta di accordo; gli dissi perentoriamente di andarsene.
Per cosa si usa l'imperfetto?
L'imperfetto indicativo è un tempo verbale che indica un'azione avvenuta nel passato e considerata nel suo svolgersi, nella sua durata, senza riferimento al suo inizio, alla sua conclusione o al suo scopo.
Come si dice Dessi o Dassi?
La risposta risiede nel fatto che essendo un verbo irregolare, "dare" non mantiene la vocale tematica "a" per tutta la coniugazione, come invece fanno gli altri verbi di prima coniugazione (quelli che finiscono in -are). Le forme giuste dunque prevedono sempre la "e": "dessi","deste", dessero".
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Come si scrive di imperativo di dire?
Parliamo ora della seconda persona dell'imperativo del verbo dire: si scrive di, di' o dì? Si scrive di', con l'apostrofo, perché vale come troncamento di dici: ESEMPIO: Di', perché non sei venuto oggi?
Come spiegare la differenza tra imperfetto e passato remoto?
Nel caso dell'imperfetto viene messo in primo piano l'aspetto durativo dell'azione, con il passato prossimo o remoto viene messo in evidenza l'aspetto momentaneo e preciso dell'azione.
Che differenza c'è tra passato prossimo e passato remoto?
Usiamo il passato prossimo per esprimere un'azione compiuta o un accadimento che "lasciano tracce" (come diceva Giacomo Devoto) nel presente. Usiamo il passato remoto per manifestare il distacco, e quindi la lontananza, di tali avvenimenti dal momento in cui ne parliamo.
Cosa viene dopo l'imperfetto?
I tempi semplici sono: presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice.
Che mi dite o che mi diciate?
Vanno bene entrambe. > Io voglio che voi mi dicete o "diciate" come stanno le cose!
Che tu mi dia o che tu mi dessi?
Dessi e stessi, naturalmente. Sono le sole forme corrette del congiuntivo imperfetto di dare e stare.
Per cosa si usa il congiuntivo?
Il suo scopo è quello di esprimere un dubbio, un'ipotesi, un'incertezza, una possibilità, un'esortazione. Dunque per capirci, se siete in dubbio o se desiderate comunicare una sfumatura di potenzialità nella vostra frase, il congiuntivo è il modo che dovrete utilizzare.
Come si scrive dì la verità?
Il semplice di è una preposizione semplice, scrivila semplicemente così e non si confonderà con un'altra parola. Di' la verità: gli apostrofi non sono mai stati il tuo forte. Sta' tranquillo e fa' attenzione: se è verbo e non è imperativo l'apostrofo non ci va.
Che mi dà o che mi dà?
Non siete sicuri se la terza persona singolare del verbo dare indicativo presente si scriva da, da' o dà? Allora, per non sbagliare, ricordatevi che l'unica grafia corretta è dà, con l'accento grave. ESEMPIO: Matteo dà una mano al suo compagno di banco.
Che fate o che facete?
Fate e dite di tutto, ma non facete e dicete niente! - Consulenza Linguistica - Accademia della Crusca. Fate e dite di tutto, ma non facete e dicete niente!
Per cosa si usa l'imperfetto?
L'imperfetto indicativo è un tempo verbale che indica un'azione avvenuta nel passato e considerata nel suo svolgersi, nella sua durata, senza riferimento al suo inizio, alla sua conclusione o al suo scopo.
Come si scrive né l'uno né l'altro?
Come abbiamo visto, “c'è” è la forma contratta di “ci” seguito dal verbo “essere”; ma in questo caso “né” con l'accento acuto è una congiunzione. ESEMPIO: Cercavo il direttore o il suo assistente. Mi dispiace ma non c'è né l'uno né l'altro.
Che cos'è l'elisione è il troncamento?
A differenza dell'elisione, che si verifica solo quando la parola successiva inizia per vocale, il troncamento può verificarsi anche quando la parola successiva inizia per consonante. I casi più comuni di troncamento si hanno con bello e santo, che diventano bel e san (bel tipo, san Giorgio, bel problema).
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