Cosa dire al posto di Mi piaci?

• “Vado pazzo/matto per”. Significa “mi piace moltissimo”. ...
• “Adoro”. ...
• “Amo”. ...
• “Sono innamorato/a di”. ...
• “Apprezzo”. ...
• “Non mi dispiace”. ...
• “È una figata/uno sballo!”. ...
• “Mi garba”.

Che suscita interesse?

[suscitare interesse, attenzione, curiosità; anche assol.: il caso interessa gli studiosi] ≈ appassionare, attirare, attrarre, avvincere, intrigare, prendere. ↓ incuriosire.

Quando si può usare a me mi?

Nel linguaggio parlato informale, un costrutto come a me mi è certamente consentito. Ma nel parlato formale (un colloquio di lavoro o una prova di esame orale, un dialogo con un superiore – docente, capoufficio ecc.)

Come si dice a me?

Ci troviamo dinanzi ai casi di pronomi personali ridondanti. A me mi piace (e lo stesso vale per: A te ti e simili) è una doppia espressione del pronome, prima nella forma tonica (a me) e poi in quella atona (mi). A Filippo non gli piace è una ridondanza in presenza di un nome precedente.

Quando si può dire a me mi piace?

Nel linguaggio informale infatti è ampiamente consentito dire “A me mi”. Da evitare invece durante colloqui di lavoro o esami importanti. Un elemento quindi sovrabbondante, forse inutile e ridondante, ma utilissimo rafforzativo per dare alla frase un'enfasi più marcata.

Come si scrive mi piace?

Ecco una semplice spiegazione delle due parole che compongono l'espressione. Scrivendo mi piace, è come scrivere “A me piace”. Tenete conto che nella lingua parlata e a livello informale, spesso viene usato anche “ A me mi piace”.

Che tu ti si può dire?

"che tu ti" non è scorretto al massimo può risultare pleonastico o enfatizzante o intensivo.

Cosa vuol dire a me mi?

È sempre, certo, legato al verbo parere, ma estratto dalla frase e preposto ad essa, come “tema” del prossimo enunciato; equivale dunque a “quanto a me, per quanto ne so io” e quindi contiene maggiore informazione del semplice complemento di termine che lo segue (mi).

Che cos'è mi?

PRONOME PERSONALE COMPLEMENTO (forma debole o atona, prima persona singolare): quando la persona, animale o la cosa che rappresenta non è il soggetto e subisce l'azione del verbo (complemento oggetto o di termine) Esempi: Grazie, mi hai aiutato molto (soggetto --> TU. Tu chi hai aiutato? --> ME)

Come si scrive saranno?

linguista_1 scrive: In effetti, avrebbe dovuto scrivere "saranno": evidentemente la coniugazione al singolare è ancorata sul precedente soggetto ("l'opinione di qualche illustre studioso").

Come stimolare l'interesse?

Come creare la curiosità?

annunciare o lasciar trapelare qualcosa di grosso e non spiegare nulla in merito. Rilasciando le informazioni poco a poco si potrà creare un effetto di anticipazione che si basa sulla curiosità generata. Una leggenda popolare inglese, ad esempio, narra che la parola “quiz” sia nata per una scommessa.

Che cattura l'attenzione?

[richiamare l'attenzione] ≈ attrarre, calamitare, catalizzare, catturare, conquistare. ↑ affascinare, sedurre. ‖ allettare, intrigare, invitare, solleticare, [di persona] adescare. ↔ allontanare, respingere.

Che persona e ti?

ti/te (seconda persona singolare); si/sé (terza persona singolare); ci/noi (prima persona plurale); vi/voi (seconda persona plurale);

Come si scrive Ha sete?

Che pronome e le?

La forma del pronome neutro è in italiano identica a quella del maschile e invariabile, lo, come avviene anche in toscano e in molti dialetti, sia settentrionali che meridionali.

Come stai bene e tè?

Dubbio presto risolto: bisogna dare del tu, non del te, e dire hai ragione tu, vieni anche tu. La grammatica insegna che il pronome personale tu è d'obbligo come soggetto, mentre te si usa nei complementi, come quando diciamo “io (soggetto) partirò con te (complemento di compagnia)”.

Come si dice Pensa tu o pensa tè?

Pensa te è giusto, perché posposto al verbo.