Come considerata l'esposizione a polveri?
Domanda di: Arturo Mariani | Ultimo aggiornamento: 1 dicembre 2022Valutazione: 4.4/5 (28 voti)
Lgs 81/2008 all'allegato XLII - classificano come a rischio cancerogeno: “il lavoro comportante l'esposizione a polvere di legno duro”. E dunque tale esposizione rientra nel capo II del titolo IX del Testo Unico: protezione da agenti cancerogeni e mutageni.
Quali sono gli effetti sulla salute delle polveri di legno duro?
Numerosi studi epidemiologici hanno rilevato eccesso di rischio per tumori delle cavità nasali e dei seni paranasali, in particolare l'adenocarcinoma delle cavità nasali e dei seni paranasali risulta associato all'esposizione alle polveri di legno duro.
Quali sono le polveri che possono causare danni da agenti chimici?
Polveri Ultrafini: particelle con diametro aerodinamico < 0,1 µm (100 nm). Nanomateriali: sostanze chimiche o materiali composti da particelle con almeno una delle dimensioni compresa tra 1 e 100 nm. se il tossico danneggia la parte con cui è entrato in contatto.
Come si può valutare il rischio chimico?
La maggior parte dei modelli di riferimento, per la valutazione del rischio chimico, utilizza algoritmi che assegnano un punteggio ai diversi fattori in esame: quantità, durata, modalità dell'esposizione, pericolosità, ecc.
Quale è la principale misura preventiva per ridurre il rischio di esposizione a prodotti chimici?
riduzione al minimo della durata e dell'intensità dell'esposizione. misure igieniche adeguate. riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità della lavorazione.
Salute e ambiente. Le polveri sottili
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Cosa si intende per esposizione al rischio chimico?
Per rischio chimico si intende il possibile effetto negativo per la salute delle persone o per l'ambiente circostante causato da contatto con agenti chimici, sia esso immediato o ripetuto nel tempo.
Che cos'è il limite di esposizione professionale di una sostanza pericolosa?
Il decreto legislativo 81/2008 definisce come Valore limite di esposizione professionale (Vlep), il limite della concentrazione media, ponderata in funzione del tempo, di un agente cancerogeno o mutageno nell'aria, rilevabile entro la zona di respirazione di un lavoratore, in relazione a un periodo di riferimento ...
Come misura il rischio?
La più utilizzata misura di rischio è la variabilità dei rendimenti rispetto alla media, quantificata dalla varianza e dalla deviazione standard: Dove: = Rendimento del periodo i. = Rendimento medio.
Cosa si intende per valore limite professionale di esposizione TLV?
I limiti di esposizione negli ambienti di lavoro o TLV (threshold limit value) sono valori di concentrazione di sostanze aerodisperse, più o meno tossiche, al di sotto delle quali la maggior parte dei lavoratori può rimanere esposta ripetutamente tutti giorni senza effetti dannosi per la salute.
Quali sono le vie di esposizione ad agenti chimici?
Di solito una sostanza pericolosa può entrare nell'organismo umano attraverso tre vie principali: orale, polmonare e cutanea. Più raramente esso può penetrare attraverso la via nasale e quella oculare.
Cosa succede se si respira la polvere?
Le polveri in genere provocano danni ai polmoni e all'apparato respiratorio; alcuni tipi di polveri possono provocare il cancro. Le principali malattie associate all'inalazione di polveri pericolose sono: Pneumoconiosi benigna.
Qual è la differenza tra polveri e fumi?
polveri sono generate da una azione meccanica su un corpo solido (di origine naturale o artificiale, ad esempio, operazioni di taglio, levigatura); fumi provengono invece da reazioni chimiche o passaggi di stato, quali combustioni più o meno complete, condensazioni successive a vaporizzazione, ecc…
Quali sono le polveri nocive?
Le polveri sottili vengono classificate sulla base del loro diametro in micron. Le più grossolane sono le PM 10 (dove PM sta per particolato) e causano irritazione a occhi, naso e gola. Ben più pericolose sono le particelle fini, le PM 2,5, in grado di penetrare in profondità.
Come difendersi dalle polveri sottili?
La prima raccomandazione è evitare esposizioni prolungate all'aria aperta nelle ore di massima concentrazione dello smog: meglio limitare giochi all'aperto e passeggiate coi bambini nelle fasce di maggiore concentrazione di inquinanti. Se ti muovi in bicicletta attenzione all' “effetto canyon”.
Quali sono le polveri più pericolose per la salute dell'uomo?
Le più pericolose sono dette “particelle fini”: PM2,5 (dove “PM” sta per “particolato” e il numero si riferisce al diametro in micron), quelle “grossolane” (PM10) si limitano a rappresentare un problema di irritazione a occhi, naso e gola.
Qual è l'effetto delle polveri sottili sull'uomo?
L'esposizione prolungata nel tempo anche a bassi livelli di PM10 e PM2,5 è associata all'aumento di disturbi respiratori come tosse e catarro, asma, diminuzione della capacità polmonare, riduzione della funzionalità respiratoria e bronchite cronica insieme ad effetti sul sistema cardiovascolare.
Quali sono le misure tecniche di prevenzione?
Comprendono gli interventi sugli ambienti di lavoro, sugli impianti, sul ciclo tecnologico e sulle sostanze, sia di carattere preventivo che di contenimento dei rischi per la salute e la sicurezza.
Come evitare il rischio chimico?
- utilizzare i prodotti in ambienti ben aerati; - ricordarsi che i prodotti possono essere infiammabili, per cui non accendere fiamme, non fumare e non utilizzare apparecchiature che possono provocare scintille”.
Quali precauzioni sono necessarie per maneggiare le sostanze chimiche?
Laddove si utilizzino sostanze chimiche è necessario proteggere le mani utilizzando dei guanti adeguati. Non sempre i guanti monouso sono adatti allo scopo; per la manipolazione di agenti chimici pericolosi (tossici, corrosivi ecc.) utilizzare guanti certificati nei confronti del prodotto impiegato.
Quale misura di carattere generale deve sempre essere adottata per prevenire il rischio da esposizione e trasmissione di agenti biologici?
Il Titolo X del D. Lgs. 81 del 2008 e s.m.i. individua le misure di prevenzione e protezione che devono essere adottate per il rischio di esposizione ad agenti biologici, nel caso di uso deliberato o per esposizione potenziale.
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