Chi ha inventato la schiscetta?

Domanda di: Ing. Miriana Bianco  |  Ultimo aggiornamento: 3 agosto 2022
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Ma come è nata la schiscetta? La leggenda narra che la schiscetta nacque dall'intuito di un milanese che, come tutti i milanesi, prendeva il tram ogni giorno per recarsi al lavoro. Un giorno il tram fece una brusca frenata e un passeggero perse il suo pranzo che teneva stretto tra le mani.

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Come si chiama la schiscetta in italiano?

C'è chi lo chiama pranzo al sacco e chi preferisce parlare di lunch box, ma se diciamo schiscetta, tutti sanno di che cosa stiamo parlando. Il termine deriva da “schisciare”, un termine lombardo che indica il gesto di schiacciare il cibo all'interno di un contenitore allo scopo di trasportarlo.

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Come si dice schiscetta in romano?

In milanese la chiamiamo “schiscetta”, in romano si dice “fagottaro”, in napoletano “marenna”, …

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Come si dice schiscetta in siciliano?

In siciliano il termine corrispondente a schiscetta può essere considerato truscia, anche nella variante truscitedda: entrambi identificano il pranzo al sacco.

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Che cos'è la Schiscia?

Schiscetta deriva da schiscià ("schiacciare" in milanese) perché il cibo veniva schiacciato nel contenitore.

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La storia della schiscetta, inventata da un imprenditore milanese - TGR Buongiorno Regione



Trovate 41 domande correlate

Dove comprare una schiscetta?

Amazon.it: schiscetta - Contenitori e barattoli: Casa e cucina.

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Come va in dialetto siciliano?

= come va? – Chi vo (o chi bbo, o chi vua)?

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Come si dice meraviglia in siciliano?

Mizzica è un'esclamazione che indica meraviglia, stupore e incredulità verso qualcosa ed è facilmente traducibile con per bacco o caspita.

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Come si dice in siciliano bella donna?

Neska ederra (zara) / Mutil ederra (zara)= (Tu sei una) bella ragazza / (Tu sei un) bel ragazzo Zein da zure izena?

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Che vuol dire pezza in romano?

Termine usato per indicare che ciò di cui si parla è qualcosa di negativo.

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Che taglio in romano?

che tajo=che divertimento. se la stamo a tajà= ci stiamo divertendo molto.

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Come si dice ragazza in romano?

Senior Member. Confermo pischello/pischella, e confermo che si usa di più ragazzo/ragazza (pronuncia: regazzo/regazza).

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Come si dice schiscetta in calabrese?

Nella Capitale, invece, è meglio nota come “fagottaro”, mentre al sud, soprattutto tra Calabria e Sicilia, viene chiamata “truscia” (fagotto che contiene un pasto frugale).

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Come si dice in siciliano Quanto sei bella?

sei bella in siciliano si traduce in: sì bedda (1 traduzioni in totale).

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Come si scrive bella mia in siciliano?

– Beddra/u me (lett. bella/o mia/o). Si usa soprattutto come espressione affettiva:”cara/o, cara/o mia/o”. – Chiangi minestra (lett.

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Cosa vuol dire Cadduso?

caddu, s. m. callo, durone.

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Chi sta Se chiama maravigghia?

"Chista si chiama meravigghia, ca ti pigghia e ti scumpigghia, iavi u culiri do' suli, iavi u sapuri do' mari.

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Cosa vuol dire compà?

Forma confidenziale per "Compare", utilizzato nel senso di "amico" per chiamare una persona.

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Cosa significa senza Ciatu?

«Sciàtu in siciliano significa fiato, respiro. A Gela, ma anche in tutta l'isola, si usa dire alle persone a cui tieni e a cui vuoi veramente bene “sciatu mio”. Un'espressione che significa sei il mio fiato, sei il mio respiro». E da qui parte una storia splendida.

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Come ci si saluta in Sicilia?

La parola assabinidica è una formula di saluto diffusa della lingua siciliana, equivalente al "Ciao!" italiano; di solito è rivolta a persone anziane o aventi una certa autorità.

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Come si dice in dialetto siciliano ragazzo?

Le traduzioni di ragazzo in siciliano, tra le altre, sono: picciottu, picciriddu, carusu (abbiamo trovato 8 traduzioni).

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Come si dice in siciliano Buongiorno?

Bon jornu = Buongiorno! Bona sira = Buonasera! Bona nutti = Buonanotte!

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Quali sono le lingue parlate in Calabria?

Pagine nella categoria "Lingue e dialetti della Calabria"
  • Dialetto calabrese centrale.
  • Dialetto calabrese meridionale.
  • Dialetto catanzarese.
  • Dialetto cosentino.

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Quante lingue si parlano in Calabria?

La Calabria è sede di ben tre minoranze linguistiche riconosciute dalla legge 482/1999.

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